Dintorni
Arroccato su un colle tra le valli del Cesano e del Nevola, Corinaldo è noto per le sue lunghe mura (912 m ininterrotti), tra le meglio conservate, intatte ed imponenti di tutto il centro Italia.Il paese oggi conta più di 5.000 abitanti ed è meta indiscussa di turismo culturale e religioso. La presenza del Santuario di S. Maria Goretti, che qui ebbe i suoi natali, richiama infatti molti fedeli ogni anno.Riconosciuta nel 2008 una delle destinazioni turistiche di eccellenza, Corinaldo è anche uno de “I borghi più belli d’Italia, ricco di storia, archeologia (Santa Maria in Portuno) e cultura.
Da Corinaldo, proseguendo per altri 10 km verso l’interno, possiamo raggiungere Castelleone di Suasa e Suasa romana.Adagiato su un un poggio a 206 m s.l.d.m., alla destra del fiume Cesano, il centro storico del paese medievale conserva ancora i tratti del borgo fortificato. Sorto all’indomani del definitivo abbandono della città romana di Suasa nel fondovalle (VI-VII secolo d.C.), oggi il paese è conosciuto per l’affascinante e suggestiva bellezza del suo Parco Archeologico Regionale e del relativo Museo, entrambi aperti al pubblico. Inoltre, per gli amanti della buona cucina e del buon vino le cantine e gli agriturismi della zona sono sempre disponibili per degustazioni dei loro prodotti tipici, inclusa la famosa cipolla di Suasa che ha valso ai castelleonesi la nomea di cipollari.
Se volessimo cambiare vallata, potremmo dirigerci verso Ostra. Secondo la tradizione Ostra discende dall’omonima città romana che anticamente sorgeva nella valle del fiume Misa e che fu distrutta dai Visigoti nel 410 d.C.. Nella località denominata “Le Muracce”, a 9 Km di distanza dall’attuale paese, sono infatti ancora visibili interessanti resti archeologici di quell’antico insediamento. La leggenda narra che gli scampati alla distruzione si rifugiarono sui colli circostanti e fondarono sul monte di Bodio, cittadino romano proprietario terriero, una nuova città che, in suo onore, chiamarono Montalboddo. Le alterne vicende succedutesi nei secoli hanno lasciato alla città un ricco patrimonio artistico e culturale, ma anche prodotti tipici (vino, miele, ..) e artigianato di alta qualità.
Spartiacque tra la campagna marchigiana e i primi monti a carattere Arcevia, antica Rocca Contrada, fa risalire le sue origini al periodo delle invasioni barbariche, per accogliere i fuggitivi provenienti dalle devastate città romane, ormai in piena decadenza, Suasa, Ostra e Sena Gallica (Senigallia). Durante la dominazione longobarda questo abitato svolse verosimilmente funzioni di presidio militare, per la sua posizione di controllo di importanti vie di comunicazione ai margini dei territori bizantini. Forse proprio per questa suo ruolo strategico Arcevia fu occupata dai Franchi e donata nel 754 da Pipino il Breve a Papa Stefano II, insieme ad altre località. Città di storia e d’arte, conserva numerosi capolavori storico artistici e architettonici. L’estesissimo territorio comunale include ben nove castelli (Nidastore, Piticchio, San Pietro, Caudino, Montale, Castiglioni, Avacelli, Palazzo, Loretello) in cui potrete degustare gran parte delle eccellenze dell’entroterra.